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IL PAESE SENZA PAROLE

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Note di regia:

Titolo: “Il paese senza parole"

Uno spettacolo di Teatro dei Bottoni

con: Chiara Pietrucci, Matteo Bucchini

testo e regia: Romina Marfoglia

tecnica: Flavio Urbinati

disegni dal vivo: Matteo Bucchini

Note:

Un paese in cui nessuno parla, a causa di un antico litigio, una divisione che ha portato gli abitanti ad essere diffidenti, ritrosi, fino al totale silenzio. così tanto silenzio da dimenticarsi le parole.... E allora? come si fa a comunicare?I più forti, i più ricchi, comprano parole, fabbricate apposta per loro. comprano argomenti e pensieri. Poi c'è Elia, che vorrebbe parlare, ma non ha soldi, non è forte, e per questo troverà una strada tutta sua peer comunicare....

Lo spettacolo, liberamente ispirato all'albo illustrato di Agnes de Lestrade "La grande fabbrica delle parole" affronta il tema del potere della comunicazione e del valore della libertà di espressione. Il lavoro prevede una parta di disegno da vivo e teatro d'attore. durata 50 minuti.

IL PAESE SENZA PAROLE

foto dalla replica estiva - teeatro all'aperto, San Costanzo, Marche

Le storie di Leo

Trama: lo spettacolo si apre con due restauratrici di opere d’arte che invitano il pubblico a scoprire le opere del grande maestro Leonardo da Vinci percorrendo insieme un viaggio “supersonico” ironico e a tratti fantasioso nella Firenze del 1500. Come per magia il pubblico si ritrova nella cucina di Leonardo da Vinci, in compagnia di Monna Fiorenza e Monna Angelina, balia del grande artista la prima e sorella del suo aiutante di Bottega, Gian Giacomo Caprotti, la seconda. Le due si ritrovano a discutere vigorosamente su chi sia il migliore tra i due artisti e, nel farlo, svelano al pubblico alcuni dettagli della vita del pittore e inventore toscano, di cui nel 2019 si celebra il cinquecentenario dalla morte, avvenuta il 2 maggio 1519. Lo spettacolo utilizza la tecnica del teatro d’attore e del teatro di figura; nello spazio scenico verranno posizionate stampe delle opere d’arte di Leonardo. Con: Romina Marfoglia, Melissa Conigli testo: Romina Marfoglia. ​

Teatro e performance

Balance: in equilibrio su una parola straniera

"Rimanere in equilibrio, contrastando venti avversi, con i piedi infilati dentro parole che franano, e nonostante tutto aggrapparsi, con ostinazione, ad un gesto d'amore." Il lavoro prende l’avvio dal tema del viaggio. Spostarsi, abbandonare la propria casa, alla ricerca di un metro quadro di nuova terra da occupare; sfidare la sorte, sfidare se stessi, sfidare i nemici, per costruire una nuova casa. Ogni uomo è nomade e desidera fermarsi. La nostra riflessione si fonda su questa dicotomia, sulla forza necessaria a sostenere questo movimento perpetuo e necessario abbandonando la divisione spaziale tra platea e palco, tra spettatore ed attore. Per la messa in scena si predilige uno spazio non teatrale.

Io non sono come te

Con: Paola Prinzivalli – suoni/ loop/ melodie Romina Marfoglia - attrice Drammaturgia e regia: Romina Marfoglia Luci/ Immagini/ mapping/ scenografia: Flavio Urbinati   Io sono come mia madre. Se mi osservo allo specchio riconosco i suoi zigomi, l’ovale; mi accorgo di avere lo stesso modo di gesticolare quando parlo. Parlo come lei, vivo le sue regole, ho i suoi pensieri. Eppure per molti anni è stata un personaggio secondario, la disegno a fondo scena, immobile ad osservare mentre con tutte le mie forze mi lancio a terra a sbattere faccia muscoli organi interni contro conoscenza, amori amici. Oggi sono come lei. Lei è il mio specchio, mi riflette, lei è la mia predestinazione. Lei ora è vecchia. Lo è diventata inaspettatamente, un giorno. Io somiglio a lei quando aveva la mia età. Lei somiglia a me da vecchia. Senza via di fuga.

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